Descrizione
l 19 gennaio, tra i Santi che il calendario festeggia (Mario, Marta, Germanico) Bassiano non eccelle per fama e grande popolarità. Eppure molte comunità lo festeggiano in quel giorno quale loro patrono. Così la nostra, che unica ne porta anche il nome.
Come per molti altri Santi e Martiri, primi testimoni del novello cristianesimo, intorno al sec. X fiorirono ad opera di agiografi molte "vitae" che ne narravano in modo leggendario le vicende.
Un anonimo attraverso una "Vita Santi Bassiani Episcopi et Confessoris" racconta che il nostro personaggio ebbe i natali a Siracusa figlio del Prefetto Romano di quella città.
Mandato a Roma per gli studi abbracciò la fede cristiana e per fuggire alle ire del genitore pagano si rifugiò a Ravenna dove divenne prete.
Per una rivelazione divina gli abitanti di Lodi lo vollero loro vescovo. I miracoli abbondano in tutto il racconto sottolineando la predestinazione di Bassiano alla Santità.
Egli era visto soprattutto come dispensatore di grazie e protettore dalle calamità (guerre, invasioni, pestilenze) e ciò faceva molta presa sul popolo ignorante.
Ben diversi sono invece i fatti storici che ci raccontano del vescovo laudense. Attraverso lo studio di documenti coevi, lettere ed epistole di Sant'Ambrogio, coetaneo di Bassiano, l'iscrizione sul sarcofago del Santo, si ha una realtà totalmente diversa dalla leggenda.
Questa analisi d'altro canto, va calata nella realtà storica di quel tempo, momenti difficili per il Cristianesimo post editto di Costantino per il proliferare delle eresie e per le frequenti invasioni Barbariche. Dall'epitaffio del suo sarcofago apprendiamo che Bassiano muore il 7 febbraio del 409 dopo 35 anni e 20 giorni di pontificato.
Sappiamo ancora che egli divenne vescovo a 55 anni. Bassiano perciò nacque nel 319. Egli fu molto amico di Sant'Ambrogio, vescovo nello stesso periodo della vicina Milano. Li troviamo infatti fianco a fianco, nella lotta contro le eresie nel concilio di Aquileia e di Milano. L'immagine del Santo assume un carattere attuale. Bassiano è pastore della Sua chiesa locale, di cui pone le fondamenta in tutti i sensi organizzativo, dottrinale e culturale.
Il culto del Santo Vescovo ne è sicura testimonianza, sviluppatosi subito dopo la sua morte, è fortemente radicato ancora oggi a più di 15 secoli di distanza.
Scoprire il motivo della dedicazione del nostro borgo a questo Santo è cosa ardua.
Molti studiosi di storia locale hanno tentato delle ipotesi, ma prive di fondamento storico.
Certo è che nei secoli andati San Bassano aveva un'importanza strategica non indifferente grazie al suo castello e alla sua posizione di confine del territorio Cremonese.
La prima notizia di questo toponimo si ha nel 990 quando il Comune è menzionato nei possedimenti del potente Monastero di Nonantola. Ottone Morena, cronista medievale laudense, nel racconto della distruzione di Lodi alleata dell'imperatore Barbarossa, avvenuta per mano dei Milanesi nel 1160, evidenzia la diaspora del popolo lodigiano sottolineando che esso trovò rifugio nelle campagne del Cremonese portando così un nuovo fervore nel culto del loro patrono.
A lui è dedicata la parrocchiale di Pizzighettone, così in Cremona la Chiesa e il Rione di San Bassano, così a Castiglione d'Adda e a Gradella frazione di Pandino. Si può in questo modo ricostruire una mappa della penetrazione nel Cremonese di questi fuggiaschi.
Per ciò che riguarda il nostro paese vi è una curiosità da sottolineare, mentre la Parrocchia (comunità religiosa) è dedicata a San Martino, a cui era intitolata l'antica chiesa principale demolita nel 1790, il Paese e, cioè la comunità civile e dedicata a San Bassiano poiché l'attuale parrocchiale è a lui intitolata.
L'odierno tempio abbellito e ampliato nell'800 conserva nell'abside un pregevole affresco seicentesco con il Vescovo Bassiano e la Beata Vergine Maria assunta in cielo.
La municipalità intorno agli anni '60 si dotò di un gonfalone comunale e nella scelta dei colori si riferì all'insegna civica della città di Lodi che vede nel suo vessillo, retaggio di una crociata cui la città partecipò, una croce rossa in campo dorato.
Lo stemma del nostro borgo mantenendo gli stessi colori propone delle bande trasversali su cui spiccano due simboli caratteristici dell'economia locale; un gelso, chiaro riferimento aìì'allevamento del baco da seta fiorente nei decenni scorsi, con una pannocchia di grano e una spiga di frumento. Questo sottolinea ulteriormente il gemellaggio esistente tra le due comunità. I Sambassenesi guidati dal Sindaco e dalle autorità civili e religiose, rinnovano nel giorno del loro patrono questo legame visitando nella Cattedrale di Lodi l'urna contenente le spoglie del Santo e offrendo a maggior sua protezione l'olio per la lampada che perennemente arde vicino al suo sacello.
A chi è rivolto
A tutta la cittadinanza
Date e orari
19 gen
19
gen
Costo
Gratuito
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 5 febbraio 2024, 09:48